MUSIC LETTER

mercoledì 15 ottobre 2008

Andrea Gabrielli: voce e chitarra

È lui (ma com'è difficile scrivere in terza persona) che ha avuto l'idea iniziale (quindi ora sapete con chi ve la dovete prendere...) e che ha insinuato il virus "40WA" nel cervello di Terry. Scherzi a parte, Andrea ha il disco bianco nel sangue probabilmente da quando, all'età di circa 10 anni durante un lungo ricovero in ospedale, ascoltò la cassetta del primo LP dell'album, che gli avevano regalato i genitori (un grazie di cuore!). Da allora non ha più smesso di suonare e cantare canzoni come "Blackbird", "Cry baby cry", "Rocky Raccoon" o "Mother Nature's Son".
Vive da quasi 8 anni a Valencia in Spagna e oramai fa il pendolare musicale, attraversando il Mediterraneo tutte le volte che c'è da imbracciare la chitarra e divertirsi. Suona senza distinzione l'acustica, l'elettrica, la classica o la 12 corde e si diletta a cantare ogni tanto qualche bella canzone con l'aiuto dei formidabili cori e controcanti del resto degli Gnu. Suona esclusivamente a orecchio e questo ha i suoi limiti ma anche i suoi pregi, ovviamente.
Ora passiamo agli arnesi di lavoro: chitarra semiacustica Gibson 335-TD del 1970, solid body Ibanez Musician primi anni '80, ampli Musicman a valvole 60W dei primi anni '70, Overdrive Boss, Chorus e Reverb per Acustica della Roland. Acustica Taylor 615 (cassa Jumbo), 12 corde Furch (artigianale della rep.Ceca) e classica Camps (Spagnola) amplificata con Fishman. Sistema Wireless Samson. Microfono Shure SM58. Plettri heavy Fender. Corde Dean Markley o Ernie Ball scalatura 0.11. Tracolle comode...

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